Aloe: falsi miti e verità scientifiche sul “miracolo verde”
L’aloe è forse la pianta medicinale più celebre al mondo, venerata fin dall’antichità da Egizi, Greci e Romani per le sue straordinarie proprietà lenitive e curative. Oggi, i prodotti a base di aloe sono ovunque, dai succhi depurativi alle creme idratanti, alimentando un vero e proprio “mito verde”. Tuttavia, l’enorme popolarità ha generato anche molta confusione, facendo proliferare falsi miti che spesso sopravvalutano i suoi poteri e, cosa più importante, ne sottovalutano i potenziali rischi. È fondamentale separare la realtà dalla leggenda per sfruttare al meglio i reali benefici che può offrire.
La verità sul cancro: l’aloe non è una cura
Uno dei miti più diffusi e pericolosi riguarda la presunta efficacia dell’aloe nella cura del cancro. Questa convinzione si è diffusa principalmente grazie a ricette popolari che la combinano (spesso la varietà arborescens) con miele e distillato.
La verità: Ad oggi, non esistono studi scientifici clinici che dimostrino in modo chiaro e inequivocabile che i composti a base di aloe possano prevenire o curare il cancro negli esseri umani. L’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) sono concordi nell’affermare che l’uso per questa finalità è privo di fondamento scientifico e può, anzi, portare i pazienti a ritardare terapie salvavita efficaci. Alcuni studi sono in corso per valutarne un ruolo nel ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia (come le mucositi), ma non è la terapia.
Uso interno: distinzione tra gel e lattice e il rischio aloina
Quando si parla di assunzione orale di aloe, è cruciale distinguere le due componenti principali della foglia, che hanno effetti e rischi molto diversi:
- Il Gel (parte centrale e trasparente): È la sostanza gelatinosa all’interno della foglia, composta principalmente da acqua, polisaccaridi (tra cui l’Acemannano), vitamine, minerali e amminoacidi. Il gel di aloe è noto per le sue proprietà lenitive sul tratto gastrointestinale, digestive e per il supporto al sistema immunitario. Se adeguatamente depurato, è considerato sicuro per l’uso orale a breve termine.
- Il Lattice o Succo (parte gialla, subito sotto la buccia): Contiene i derivati idrossiantracenici, tra cui l’aloina, una sostanza dal potente effetto lassativo e purgante.
La verità sui rischi: Il mito che “se è naturale, fa bene” è pericoloso in questo contesto. L’aloina e altri derivati antracenici, se assunti in quantità elevate e per lunghi periodi, sono stati associati a potenziale genotossicità e cancerogenicità, portando l’Unione Europea (aprile 2021) a vietare l’uso di integratori alimentari contenenti derivati dell’idrossiantracene. È quindi fondamentale scegliere succhi di aloe che siano certificati come “aloina-free” o “decolorati” per garantirne la sicurezza d’uso e sfruttare solo i benefici del gel.
L’aloe esterna: un’ottima amica della pelle
Per quanto riguarda l’uso topico, i benefici del gel di aloe sono ben supportati dalla scienza e rappresentano la verità più solida sulla pianta.
La verità: Il gel estratto dalla foglia ha proprietà:
- Lenitive e Rinfrescanti: Ideale per scottature solari lievi, irritazioni e arrossamenti.
- Idratanti: Grazie alla sua ricchezza di mucillagini, forma un film protettivo sulla pelle che aiuta a trattenere l’acqua.
- Cicatrizzanti: Favorisce la riepitelizzazione e la riparazione dei tessuti.
L’applicazione del gel di aloe sulla pelle è considerata sicura per la maggior parte delle persone, anche se, come per qualsiasi sostanza, possono verificarsi rare reazioni allergiche in soggetti ipersensibili.
Aloe Vera e Aloe Arborescens: la differenza non è solo nel nome
Molti non sanno che esistono centinaia di specie di aloe, ma solo due sono le più utilizzate: Aloe Barbadensis Miller (comunemente nota come Aloe Vera) e Aloe Arborescens.
La verità: Non sono la stessa cosa.
- L’Aloe Vera produce foglie grandi e carnose con un abbondante gel, risultando più facile ed economica da coltivare e lavorare, ed è la specie prevalentemente usata in cosmesi e succhi commerciali.
- L’Aloe Arborescens ha foglie più piccole e sottili, ma contiene una maggiore concentrazione di alcuni principi attivi (fitocomplessi), risultando più potente, sebbene la sua lavorazione sia più complessa e costosa. Tradizionalmente, viene preferita in preparazioni erboristiche complesse, spesso includendo l’intera foglia non depurata (con conseguente presenza di aloina, da usare con estrema cautela e solo per brevi periodi come lassativo).
In conclusione, l’aloe è una risorsa naturale di grande valore per l’idratazione e la digestione, ma non è una panacea per tutti i mali. L’approccio migliore è conoscerne i limiti, evitare i prodotti contenenti aloina e consultare un professionista in caso di patologie o se si stanno assumendo farmaci, poiché può interferire con alcune terapie.
