La bravissima Francesca Zoccarato ci racconta come

Come nasce uno spettacolo? Quanto tempo impieghi per realizzarlo?

Spesso mi sono trovata a rispondere a queste difficilissime domande, non ci sono risposte predefinite poiché ogni spettacolo vede la luce a modo suo. Sarebbe più semplice se si trattasse di un essere umano; allora l’attività per infondere la vita è una e sai come funziona ma per uno spettacolo le vie sono diverse e mai le stesse.

Dare vita ad uno spettacolo è questione di allenamento fisico, studio,  impegno, fatica una grandissima gioia paragonabile alla procreazione, gestazione e parto. Per ogni teatrante uno spettacolo è come un figlio.

Il mio settimo figlio è femmina è nata il 23 giugno 2016 (la notte di San Giovanni) al festival Lunathica 2016 a Cirié. Questa figlia si chiama “Divina” sottotitolo “Omaggio a Maria Callas” (è domodé, lo so, ma i sottotitoli mi piacciono tanto, fanno così belle epoque!) ed ha visto la luce dopo una gestazione durata tre anni, nel frattempo ho fatto altri spettacoli e una figlia vera, in carne ed ossa.

Divina si è presa i suoi respiri calma, cercando un suo ritmo, lento e inesorabile. All’inizio avevo il desiderio di fare uno spettacolo che parlasse di donne, che fosse possibile rappresentare sia in strada che in teatro, senza l’uso delle parole che fosse poetico e popolare per arrivare a tutti.

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Tutto è nato da una semplice idea che avevo in testa: 

"vedevo una porta che si apriva, una luna dalle sembianze di donna che si illuminava, uno spettacolo colorato di blu di prussia e rosso bordeaux"

Ho iniziato a disegnare porte, lune e pupazzi e con una semplice tecnica di trasformismo il mio semplice disegno è diventato una donna-luna luminosa “Casta Diva”.

Maria Callas non è stata infondo una luce dell’Opera Lirica? Nessuno dopo di lei  potrà cantare “Norma” (non me ne vogliano le bravissime cantanti che tuttora calcano i palcoscenici dell’opera), dal mio disegno è nata quindi la mia nuova luminosa creatura.

Mi sarebbe piaciuto raccontare le tante storie di cui le donne sono fiere protagoniste, ma nessuna come la Callas, nessuna storia mi riempiva cosi tanto il cuore. Non è facile creare e comunicare senza parole la poesia che sentivo dentro.

Per fortuna esistono i compagni di viaggio: Dadde Visconti, clown e attore, essenziale e delicatamente semplice nella sua comunicazione, inizia a pensare alla regia dello spettacolo e “mette ordine” nei miei pensieri.

In teatro le differenze creano mondi incredibili alle volte!

E’ stato raccontato cosi tanto della Callas che mi sembrava inutile aggiungere altre vuote parole. Di Maria Callas volevo raccontare la sua Anima; ma quante sfacettature può avere un’anima? Lei bellissima donna, cantante lirica, quella tenacia anteposta a quella fragilità nascosta, una donna che insegue perdutamente l’amore.

Ascona teatro-cabaret

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Ed è a questo punto che il teatro di figura ti soccorre.

La marionetta, il burattino, il pupazzo sono simboli, figure antropomorfe alle quali puoi conferire un significato senza sentire il bisogno di essere descrittivo. Non serve essere “vero”, ma puoi essere “veritiero” di una veridicità che ti consente di descrivere comunque la realtà e di raccontare una storia, anche senza parole.

Una figura può parlare di anima, perché è di per sé un elemento che rappresenta il reale da un punto di vista differente, perché una marionetta può volare davvero, perché un burattino muore e torna alla vita realmente nell’arco di qualche minuto, perché se credi al gioco della finta-vera realtà che vedi in scena, le figure ti portano da un’altra parte, in un mondo che è “più vero del vero, perché me lo sono inventato”, come disse una volta il sommo patafisico Boris Vian.

Se la divina Callas diventa un burattino che sta di spalle, con sottofondo la voce della cantante, lo puoi fare, è rispettoso, non sei tu che scimmiotti o tenti di imitare.. è lei che prende vita nelle mani di qualcun’altro, ancora una volta.

Maria diventa un pupazzo a grandezza naturale che respira e si porta addosso il peso del suo dono, che ha la forza di trasformarsi in ciò per cui è stata predestinata: essere La Voce.

La voce è la cosa più simile alla luce, il suo canto ha illuminato il mondo. Niente parole solo immagini.

A questo punto, in preda all’entusiasmo, dopo aver trovato la mia idea inizia la confusione, una serie di immagini, di musica, parole, ma tutto dev’essere rimesso in ordine per il Teatro Urbano, ecco la grande difficoltà dell’artista.

Finalmente Dadde Visconti torna dalla sua tournée e io gli parlo della Callas delle sue origini greche, di come il suo temperamento sia profondamente greco, di quanto la sua storia sia così simile ad una tragedia di Eschilo, e lui con la sua semplicità mi ha aiutato a darle una forma... Da quel momento con un’ energia intensa e buona, sono arrivati i brani musicali, tutto ha trovato la sua collocazione: i colori e i vestiti, gli effetti, i movimenti e le intenzioni… poi è nata… assistere alla sua nascita è stata una magia.

A guardarla ci siamo resi conto che era uno spettacolo che raccontava l’essere umano in balia del destino;

Avremmo potuto raccontare la storia di un personaggio qualsiasi, ma siamo felici di aver raccontato la storia di Maria.

Poter far ascoltare queste musiche indimenticabili e la sua voce sublime a coloro che ancora non la conoscono e a coloro che la conoscono speriamo possano apprezzarne la musica, le immagini e la storia che abbiamo creato.

Ora siamo felici come tutti i neogenitori, desiderosi di vederla crescere, desiderosi di poterla accudire, desiderosi di farla conoscere.

Ci auguriamo cresca forte e coraggiosa, che sia in grado di affrontare il mondo, come dovrebbero fare tutti i figli.

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Dove Trovare Francesca con il suo spettacolo

Divina

Dedicato a Maria Callas

*10 settembre ore 22.00, Colle Umberto (TV)

** 23 settembre ore 22:30 Teatro Comunale, Gambettola

*** 7 dicembre ore 22:30 Teatro Verdi, Parma

Vogliamo ringraziare di cuore Francesca per il tempo che ci ha dedicato e per il suo sostegno!!