Cari genitori, lo sapevate che da qualche anno, più precisamente dal 2011, esiste CoderDojo?
È un movimento senza scopo di lucro che si propone di favorire la costituzione di “club”, vere e proprie “palestre informatiche”, che organizzano in tutto il mondo incontri gratuiti per educare bambini e adolescenti ad avere un approccio consapevole e creativo al mondo dell’informatica.
Non più passivi fruitori di tecnologie come playstation, gameboy, smartphone con le più disparate App ma veri e propri “programmatori” in grado di comprendere le potenzialità dell’informatica applicata e di trasformarla in strumenti ludici e di utilità quotidiana, come giochi, questionari interattivi, animazioni, interfacce per fruire contenuti e tanto altro ancora.
Come dicevamo CoderDojo è nato in Irlanda nel 2011 e promuove l’utilizzo del software open source, gratuito, e dispone oggi di una forte rete di soci e volontari a livello globale. Il nome CoderDojo deriva dal verbo inglese To Code (programmare) e dalla parola Dojo, definizione di una palestra per l’insegnamento delle arti marziali.
CoderDojo ha una sola regola:
“Above All: Be Cool, bullying, lying, wasting people’s time and so on is uncool.”*
Da questo motto si desume come CoderDojo sia anche un mezzo per diffondere e far conoscere la lotta al bullismo infantile e adolescenziale che oggi sta sempre più traslando le proprie modalità verso il CyberBullismo, ossia l’uso dei nuovi canali informatici, web e social, come estensione ed amplificatore dei danni che il bullismo in sè è già in grado di fare.
Il principio fondamentale del CoderDojo, mutuato appunto dal movimento Opensource, è la condivisione della conoscenza, intesa come creazione e mantenimento di un ambiente in cui i bambini/ragazzi ottengono risultati e immediatamente, come primo loro obiettivo, li condividono con altri.
Un altro principio molto importante che muove gli adulti che lavorano con i bambini/ragazzi (mentor) è quello dello stimolo della curiosità e della creatività, lasciando che il bambino/ragazzo stesso trovi la “sua” soluzione e anche il suo punto di arrivo che, a differenza di una scuola vera e propria, non è assolutamente fissato.
CoderDojo non è una scuola di informatica, è sempre gratuito, permette anche ai genitori di condividere e persino imparare insieme ai propri figli e con poche regole chiare che non puntano sulla competizione stimola l’emergere della creatività attraverso la programmazione assistita dai mentor.
MIOCoderDojo funziona per eventi, indicativamente il primo e il terzo sabato di ogni mese, il pomeriggio. Le registrazioni agli eventi sono aperte sui siti dell varie “palestre” circa 2 settimane prima e si chiudono al raggiungimento del numero massimo di partecipanti.
I bambini e ragazzi vengono divisi su diverse “isole” per livello di conoscenza e quindi per difficoltà crescente degli esercizi proposti. Ogni isola è seguita da vicinissimo da uno o più mentor.
I Ninja (vengono così definiti i piccoli programmatori) per partecipare agli incontri devono avere un computer portatile (a volte fornito dagli organizzatori dei singoli club) con installato il software di programmazione ad oggetti denominato Scratch.
Sul sito nazionale, CoderDojo Italia, c’è una mappa interattiva che mostra quali sono e dove si trovano le palestre a voi più vicine. Non perdete tempo, trovate quello a voi più vicino e andate a conoscere di persona i volontari e se avete nozioni informatiche e un po’ di tempo (poco) da dedicare ai ragazzi proponetevi come mentors sarete sicuramente bene accetti!
<P>Noi abbiamo conosciuto i ragazzi che gestiscono il club MioCoderDojo che opera in zona sud ovest di Milano e ve li consigliamo senza se ne ma… se siete di zona c’è già il primo incontro della nuova stagione scolastica il prossimo sabato 15 ottobre pubblicizzato con un Evento su FaceBook.